GRAMIGNA
Di Sandra Vita Guddo
A cura di
ANTONINO PICCOLO
Gramigna. Storie di gente di Sicilia. Edizioni Porta Nuova 2021
I racconti ci danno il quadro di una Sicilia, assolata, priva di acqua, una natura “matrigna” che va di pari passo con una realtà amara, disperata ma la speranza c’è ed è presente. Le storie incarnano i pensieri della povera gente ed il quadro che se ne ricava è vivo, struggente e palpitante.
La provvidenza nei racconti ricorda molto da vicino la provvidenza verghiana, una provvidenza che non ascolta le preghiere della povera gente.
Sandra non ama solo la Sicilia in quanto terra natia ma ha un rapporto molto intenso con la gente a cui si sente fiera di appartenere e gli esempi nei racconti sono tanti.
Nel racconto “Operai, figli del Vespro” la nostra autrice ci racconta una storia piena d’amore, un amore controverso ma pieno di passione, pathos e sacrificio.
Sandra Guddo ci fa vivere le passioni che giocano con il nostro cuore e che non sono comunemente accettate dalla moralità corrente, il tutto racchiuso tra i borghi della nostra bella isola. Per chi conosce tali luoghi, tornano alla mente viuzze, stradicciole, piazze di un fascino lontano e magnetico, non so che effetto avranno su lettori che possono soltanto immaginare tali realtà.
Oltre a evidenti richiami verghiani, perché la sicilianità di Sandra è onnipresente, in alcuni racconti vi è un intreccio tale che possiamo anche condividere con i racconti di Camilleri, dove la sorte, il destino, l’amore, la storia si intrecciano in modo tale da avere un quadro variopinto della nostra terra e delle nostre donne e dei nostri uomini. La storia ci insegna che la nostra Sicilia ha subito innumerevoli ingiustizie: è stata depredata, saccheggiata e tenuta ai margini del mondo moderno e tutto questo Sandra ce lo racconta attraverso le sue storie piene di vita e di passioni.
Il terremoto di Messina viene descritto da una sopravvissuta con toni e parole che inteneriscono e sempre presenti sono i riferimenti storici, a volte brutali e per niente favorevoli alla nostra gente. Anche da ciò si può desumere l’amore che la nostra autrice mostra per la propria terra.
Non mancano i riferimenti alle nostre radici arabe e le storie d’amore che si intrecciano danno anche un quadro della Sicilia, terra di accoglienza e di diversi credi religiosi, la nostra terra è sempre stata aperta a tutte le religioni e nel tempo la gente è vissuta accanto a persone di religione diversa in perfetta armonia e in pace. Il ritratto di Federico II è insolito in quanto viene descritto l’uomo con i suoi vizi e virtù e ci fa capire come anche personaggi leggendari abbiano alla fine la stessa umanità riscontrabile in ognuno di noi. Fa capolino anche la storia della famiglia Florio che ha avuto un’importanza enorme per la Sicilia e con pochi spunti veniamo a conoscere la bellezza di Donna Franca e il potere economico di Ignazio Florio.
Anche la “Grande guerra “, attraverso uno dei racconti, ci viene descritta in tutta la sua funesta realtà ma addolcita dall’amore per gli animali che nell’occasione si mostrano più intelligenti degli uomini. Anche cenni dei danni provocati dalla Seconda guerra mondiale sul suolo di Sicilia sono riscontrabili sempre attraverso una storia che intreccia lo stile di vita siciliano, le passioni dell’animo umano e la triste realtà della vita quotidiana. Si torna con la nostra mente al passato ma con precisi riferimenti storici riscontrabili ancora nei ricordi dei nostri anziani che quelle orribili realtà hanno vissuto sulla propria pelle. Gli americani o Yankees sono presenti nella nostra terra di Sicilia attraverso la loro musica, cioccolata, sigarette e quant’altro la grande America poteva offrire, nel bene e nel male. Merita una citazione particolare il racconto “Pane, amore e lacrime” per lo struggente sentimento che lo pervade: una storia d’amore tra adolescenti che si intreccia con la bieca furia di un governo ottuso e selvaggio. Ancora una volta la nostra cara Sicilia sperimenta la desolazione e l’arroganza di un governo ostile alla nostra terra. Una realtà nostrana, come quella della “fuitina”, viene descritta con un sorprendente risvolto sociale e psicologico, all’interno di un quadro storico reale e veritiero e ancora una volta le passioni umane hanno il sopravvento su una società sorda e abbarbicata a riti e usanze da medioevo.
La ginestra, la gramigna, l’ulivo, i fichi d’india e tutta la flora che rende unica la nostra terra trova con Sandra un’armonia preziosa che s’incastra con le storie delle nostre donne e degli uomini e che sono sempre piene di amore.
Un ulteriore grazie dobbiamo dire a Sandra poiché le sue storie della terra di Sicilia hanno attirato l’attenzione dei media nazionali e Castellammare del Golfo ne è un esempio grazie alle scene di diversi film girate sul territorio che metterà in luce le bellezze della parte occidentale della nostra Sicilia!
Nino Piccolo
Castellammare del Golfo, 08/08/2021
Sala del Cinquecentenario