CICIRI RACCONTI DI TERRA DI SICILIA di SANDRA V. GUDDO==rec. CONCETTA MANGIAMELI

                                   SANDRA GUDDO

                                                                         CICIRI RACCONTI DI TERRA DI SICILIA

                                                                                           Ed. DEL RICCIO

                                                                         A cura di CONCETTA MANGIAMELI

 CICIRI è il titolo dell’ultima raccolta di racconti che vede la Sicilia come protagonista in un periodo storico ben preciso : la caduta del regno borbonico e la conquista garibaldina.

Si parte da un titolo emblematico come Ciciri per parlare della Guerra dei Vespri e dell’espediente per individuare i tanti odiati angioini, per poi aggiungere racconti su racconti sulla rivoluzione garibaldina.

L’autrice mostra un’accurata preparazione storiografica che non trapela nel tessuto dei  suoi racconti che parlano da soli attraverso la variegata congerie dei personaggi del popolo che vivono in prima persona gli eventi storici. La lettura scorre piacevolmente da una pagina all’altra, trovando un lettore sempre attento a cogliere i raccordi passato/presente, a rivivere i momenti bucolici che ci riportano alla nostra infanzia, alle narrazioni delle nonne che ancora ci  incantano nella fantasia e nella nostalgia.

I racconti non si dispongono come singoli quadri di genere, che in se conclusi vivono di luce propria ma tutti insieme trovano un punto di raccordo nella storia più profonda della nostra terra di cui si fanno interpreti in una pluralità di aspetti e realtà che tutti insieme diventano la storia vera della nostra isola.E’ questa la Microstoria, una storia dalla parte del popolo,  di chi cioè la vive tutti i giorni con fatica, impegnandosi in un progresso che va al di là del vantaggio del singolo per divenire progresso di civiltà soprattutto per le nuove generazioni!

Il compito di dare ordine e individuare un filo conduttore nella raccolta Ciciri rimane molto arduo. Secondo il mio modesto parere, due sono le coordinate lungo cui ci muoviamo , cercando di non travisare l’arte da cui ha preso le mosse questo pregevole lavoro di racconti Sicilia!

In primo luogo,   la ricerca di una verità storica attraverso i personaggi messi in campo, i veri protagonisti della storia: gli eroi di tutti i giorni che, costretti a fare da sfondo ai grandi eventi, in realtà fanno la storia! Poi preminente risulta la presenza incisiva e risolutiva della donna in un contesto, come quello siciliano che molti vogliono declinato solo al maschile, ma che in realtà è tutto permeato da una presenza femminile fatta di intelligenza e saggezza!
Sottofondo comune a tutti i racconti, alla base del vivere sociale in una realtà rurale,  è l’odio per la guerra, per consuetudini malsane che invece di essere sdradicate vengono consolidate, con l’arrivo dei cosiddetti liberatori.

I valori della nostra antica terra riescono a sopravvivere nei modi di dire, nei proverbi che intessono qua e là i racconti, come faceva il grande maestro Verga, e servono a valorizzare una saggezza nata dal popolo e per il popolo che colpiscono nella loro immediatezza e ribadiscono con forza la necessità di tutelare e conservare la “ lingua addudata de patri” il dialetto che ci rende tutti figli di un’unica madre
e quindi fratelli!

Nel racconto “LA QUALORA FA BENE…”questo tema viene magistralmente trattato dalla nostra scrittrice attraverso il racconto della vita del suo protagonista, il prof Antonino Sutera esperto in climatologia che, attraverso una difficile adolescenza( simile a tante altre ), riesce a sfuggire al miraggio incantatore della madre che vedeva in don Calogero ( un mafioso di bassa lega) l’uomo di successo da imitare e grazie alla presenza del nonno e ai consigli della sua prof di italiano riesce a realizzarsi a scapito del dialetto, lasciando la sua terra, imparando altre lingue, ecc..

Ma , ora sente arrivato il riscatto delle proprie origini !

Con un feed back sviluppato in punta di penna, la Guddo ripercorre il suo passato, le difficoltà per chi viene da una realtà martoriata e ci porta al momento della presa di coscienza che non è solo  del professore ma, insieme a lui, di tanti altri figli di questa terra, con uno scatto sublime di orgoglio che lo porta a svolgere ed iniziare, proprio lui, esperto internazionale  la sua relazione ufficiale  in siciliano.
In questo  c’è tutto il racconto: si saldano insieme passato e presente nel ritorno alla lingua dei padri!

È tutto qui lo stile di Sandra Guddo?
Certo che no! Ma ogni volta riesce a stupirci, rinnovandosi e trovando in ogni racconto tecniche diverse ed ugualmente efficaci !

E quando ci riconduce alla storica Guerra dei Vespri 1282 con le origini della parola Ciciri ( un escamotage per scoprire i conquistatori Angioini );   che nel succedersi dei  vari racconti dove emergono diverse “verità scomode” !

La nostra Autrice , con tecnica e bravura che talvolta si tinge di giallo, talaltra si ammanta di romanticismo, lascia che siano i racconti a condurre il lettore attraverso i suoi personaggi.  Nella Rivolta della Gancia il suo racconto si fa denuncia delle atrocità in cui sono coinvolti tutti: potere costituito, monaci,  popolazione…su tutto e tutti unico riscatto rimane  non solo l’amore di Saridda, la protagonista, ma tutti quegli ideali come la Vita, la Libertà, la Giustizia  che certo non per caso sono nomi femminili e  diventano prerogativa delle donne !

Di racconto in racconto,  si fa strada un nucleo assertivo che l’Autrice fa proprio :la storia del nostro Risorgimento  è ancora da scrivere o meglio da riscrivere, nel rispetto del Vero, attraverso il recupero e l’analisi di documenti volutamente   nascosti, distrutti o scomparsi!

Ma seguendo la sua tecnica collaudata, la Guddo mette in campo una delle sue tante eroine , PENNU’, attraverso un racconto che travalica il periodo storico degli altri racconti, per lanciarsi in un futuro a noi vicino.

Una storia, come tutte le altre avvincente, che a distanza di quattro generazioni, lascia un dilemma insoluto:

“È più vera la storia dei libri o i racconti di famiglia ascoltati come un sussurro? “

 

Catania 08/01/2019                                                CONCETTA  MANGIAMELI

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