Nasce l’UNIONE CANTASTORIE per salvare l’eredità culturale di quest’arte antica.
Domenica 28 maggio u.s. a Palermo presso il Teatro “Cantunera” di Sara Cappello, attenta operatrice culturale e cantastorie apprezzata, è stato presentato l’interessante e ambizioso progetto che vede nascere il Coordinamento di Associazioni Culturali DuoSiciliane, sotto il titolo di “UNIONE CANTASTORIE”.
Con il riconoscimento da parte dell’Unesco della figura del cantastorie quale patrimonio dell’umanità quello che da anni era solo un desiderio diventa finalmente realtà, cioè riprendere e continuare a pieno titolo l’eredità culturale di questa arte antica e salvaguardare le tradizioni popolari attraverso il cantastorie che è da sempre depositario delle radici storiche e culturali dei popoli.
Il cantastorie è figura tradizionale della letteratura orale e folklorica, si inizia con gli aedi e i rapsodi dell’antica grecia per giungere nel XIV secolo alla narrazione dei poemi epici francesi medievali con le chansons de geste, per poi nel tempo continuare con la tradizione della congregazione degli Orbi, cantori ciechi che si accompagnavano con uno strumento musicale e raccontavano soprattutto storie di santi. Nella tradizione si sono inserite anche tragiche storie d’amore e imprese di famosi banditi e non ultimo anche fatti di cronaca contemporanea.
Quella del cantastorie è dunque un’arte antichissima, e i cantastorie che ritornano portano anche belle innovazioni dentro quest’arte e ci propongono la messa in scena di storie narrate attraverso tecniche che sono una fusione di musica, canto, recitazione e visualizzazione delle scene che rappresentano il fatto attraverso cartelloni che, tradizione vuole, siano dipinti dallo stesso cantastorie.
Dietro l’apparente semplicità del racconto questi artisti in realtà operano attività culturali di alto valore come la ricerca etnoantropologica ed etnomusicale, ma soprattutto rileggono e ci ridanno le storie attraverso il filtro della loro anima e dunque della loro morale, facendo da collante tra passato e futuro, infatti le storie una volta narrate entrano e circolano nella collettività.
Il progetto “UNIONE CANTASTORIE” è stato presentato con la formula vincente dello spettacolo “Cunti di Variopinti Canti” che ha lasciato il numeroso pubblico presente affascinato e incantato da quanto visto. Si sono alternati sul palcoscenico del teatro “Cantunera” Sara Cappello, Fulvio Cama e Mel Vizzi , tre diversi modi di essere cantastorie, ma un unico intento: veicolare sonorità e fatti attraverso un lavoro solidale e sinergico al fine di non fare morire quest’arte che rappresenta le nostre radici. L’Unione Cantastorie ha già ricevuto richieste di adesioni da tutta Italia, dal nord Europa e persino da oltreoceano.
Fanno parte del Consiglio Direttivo Franco Occhipinti che è il presidente e che ha creduto fortemente in questo progetto, Alfio Patti vicepresidente, Nonò Salamone responsabile per la sez. cantastorie, Fulvio Cama direttore artistico, Sara Cappello responsabile sez. teatro, Mel Vizzi responsabile sez. cuntu, Ignazio De Blasi responsabile sez. grafo-pittura e Giuseppe Marasco, Cettina Busacca, Luana Occhipinti. I Festival organizzati per l’estate in Calabria e in Sicilia oltre la presenza dei cantastorie vedranno seminari, convegni, mostre, work-shop, stages e incontri con i bambini per un reale e immediato contatto umano tra artisti e pubblico. La narrazione dei cantastorie realizza inoltre una mirata educazione all’ascolto, sola possibilità per rintracciare dentro ognuno di noi il rispetto per l’altro, qualità morale fondamentale per un’ autentica relazione interpersonale.
Giovanna Sciacchitano
Un articolo, diretto e chiaro come l’ autrice.
E’ bello sapere che un’ antica tradizione resiste all’ usura del tempo.