La luna crollerà di Vito Mauro – rec. Sandra Guddo

  VITO  MAURO

LA LUNA CROLLERA’   Pensieri in versi

Ed. THULE

di Sandra Guddo

 

Scrivere è liberazione, scrivere è purificazione, scrivere è catarsi !

Per questo Vito Mauro, vincendo la sua innata riservatezza, affida alla poesia i suoi pensieri, come Egli stesso chiarisce nel sottotitolo della silloge “ La luna crollerà “.

Attraverso la poesia, l’autore riesce a mettersi in comunicazione con i lettori a cui fa dono di parti di sé, finora tenuti celati, che afferiscono alla sfera più riservata e privata della sua anima. Versi che vanno a toccare sentimenti profondi ed ancestrali che accompagnano la vita di ogni uomo nel suo faticoso percorso alla ricerca della felicità: condizione essenziale che lui trova nell’Amore, inteso in senso ampio e completo che si declina  nei suoi versi in poliedriche sfaccettature.

In primis, l’Amore per una donna che lo ha fatto soffrire, sospirare, trepidare ed infine, in una escalation di emozioni, lo porterà a gioire ed esultare quando finalmente il suo sogno, a lungo coltivato, esplode nella pienezza della sua concretizzazione in un apoteosi di sensi, segnando, in tal modo, il superamento della soffocante solitudine che opprimeva il nostro poeta, facendolo sentire simile a “ quel guardacampo  di paglia” a cui manca una compagna.

La solitudine, pur in mezzo a tanta gente, lo avvilisce: “ Saranno seimila, settemila / no, sono diecimila e più / l’hanno detto ora, / eppure mi sento solo, / solo più che mai / stavolta la solitudine mi opprime ( … )

Ma ora finalmente, il mendicante d’amore si è trasformato in un uomo rinnovato dallo stesso che allarga il suo sguardo ad altri sentimenti e stati d’animo: l’amicizia, il desiderio, la titubanza, il rimpianto, l’ipocrisia, l’illusione e la delusione, la speranza che egli, nonostante tutto continua a coltivare e la rassegnazione.

Proprio a quest’ultima, Vito Mauro dedica una delle sue poesie più convincenti: “ Rassegniamoci “  in cui egli sembra voler lanciare dalla foresta pietrificata, densa di trappole e di pericoli, una sorta di tam tam, inviando un messaggio all’ intera umanità per denunciare con forza la caduta dei valori che sono alla base di ogni civile convivenza, la disgregazione degli ideali, l’arroganza di chi vuole apparire più che essere. Il ripetersi del verbo “ rassegniamoci “, ad ogni inizio delle terzine, assicura al suo messaggio una potenza comunicativa che non può lasciare indifferenti.

In tal modo i suoi pensieri in versi si allargano, in questo dialogo da lui fortemente voluto con il lettore, a nuove riflessioni e considerazioni che, dalla sfera del privato, palmo dopo palmo, lo porteranno a trascendere la sua condizione personale, civica e civile per avvicinarlo sempre di più alla meta finale del nostro viaggio terreno: all’ Essere fondante di ogni cosa, il Dio Creatore e legislatore dell’Universo : “ Chi ha creato difende / le proprie meraviglie” .

Questi versi ci richiamano alla mente l’enciclica di Papa Francesco “ Laudato sii ” nella quale, com’è noto, Egli invita l’intera umanità a rispettare il creato di cui noi siamo semplici amministratori e custodi.

L’eterno Padre diviene Giudice delle nostre azioni delle quali  dovremo rendere conto e quel “ tempo inarrestabile” che ci appare ancora tanto lontano, arriverà anche per noi che “ siamo tutti foglie d’autunno” che, prima o poi, si staccheranno dal ramo.

Un apprezzamento particolare, a mio parere, va anche alla curatissima veste grafica che amplifica, attraverso l’uso del grassetto e del corsivo, su alcune sillabe o su intere parole e versi, il valore fonetico e semantico degli stessi inducendo il lettore ad una più prolungata riflessione su di essi.

Un lavoro attento e scrupoloso che innalza un’opera al rango di opera d’arte !

Sandra Guddo

 

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