Avevo da qualche tempo il libro TACCO DODICI. Storie di ragazze di periferia, Edizioni Hombre, Palermo, 2014, di Sandra Vita Guddo Spatola, ma ancora non avevo avuto l’opportunità di leggerlo, la presentazione dello stesso alla Scuola Statale Secondaria “Ciro Scianna”, di Bagheria, mi ha stuzzicato tanto da spronarmi a farlo subito.
Inizialmente avevo qualche perplessità che il libro potesse interessare gli alunni delle terze classi, della scuola secondaria, ma la loro attenta partecipazione, il loro coinvolgimento alla conversazione, l’attenta visione dei loro professori mi ha fatto totalmente mutare opinione.
L’incontro ha inizio con il saluto della Dirigente Scolastica professoressa Carmela Tripoli, la quale afferma che la scuola ha il compito e il dovere di accompagnare i giovani verso ciò che non conoscono. Ed evidenziando l’entusiasmo e la curiosità dei ragazzi, li ha invitati ad apprezzare i libri, per soddisfare il piacere della lettura che ci arricchisce, ci fa emozionare, viaggiare, aiuta a crescere e conoscere realtà e luoghi non noti. Conoscere è il solo modo di affrontare con coraggio qualsiasi rischio.
A seguire il dottor Giuseppe Bagnasco, critico storico, Rettore dell’A.S.C.U. (Associazione Siciliana Cultura Umanistica) e Presidente del Circolo Culturale “Giacomo Giardina” di Bagheria, ha accennato alla nascita del romanticismo ed ha parlato ai ragazzi delle crisi dei valori che in questo periodo attanaglia la società, suggerendo il superamento della stessa attraverso la ricerca, il dialogo e auspicando la presenza di una vivace e giovanile positività.
In seguito l’autrice ci presenta Tacco dodici, una raccolta di tredici storie autonome ma legate fra loro, tratte da vicende realmente accadute, veri i luoghi, vero è il carattere dei personaggi a cui sono stati assegnati nomi fantasiosi, dove ognuno può trovare qualcosa di coinvolgente.
Sandra Guddo, docente negli istituti superiori, con un’esperienza trentennale, presenta il volume, come la continuazione di un impegno professionale, una missione, un dovere verso i ragazzi, per portarli a conoscenza delle problematiche giovanili che possono andare incontro nel loro periodo adolescenziale, fase critica in cui devono fare delle scelte fondamentali per il loro futuro.
Protagoniste del libro, sono ragazze determinate che con le loro storie vissute, ci raccontano realtà correnti, tematiche diverse come il bullismo, lo stupro di gruppo, l’integrazione, la solitudine, la droga, i sogni, le disillusioni, le ipocrisie, i pregiudizi, il futuro occupazionale, la diversità, le violenze domestiche, gli amori spezzati, tutte scritte in maniera semplice e chiara, adeguate ai tempi, che facilitano la comprensione, con ritmi da racconti gialli avvincenti ed a tratti emozionanti, che si leggono velocemente.
In tutte le storie si possono cogliere diversi insegnamenti, insolite suggestioni, singolari emozioni: NOTTE BIANCA – Girando l’angolo, scorgo la nonna affacciata al balcone: le piace vedermi arrivare…; LE OPPORTUNITA’ TRADITE – Ricordati di non basare mai i tuoi giudizi sulle apparenze; LA DONNA STRUZZO – …la nostra società va ormai troppo di fretta; RAPSODIA –… viviamo prigionieri del nostro corpo e dei nostri sensi…; NON SOLO FUMO – …dovremmo concentrarci di più sulle emozioni; LA TRECCIA SPEZZATA – Chissà dove ho sbagliato…; CANNELLA – Dolore e rabbia,
mescolate ad un sentimento di impotenza, SCALO A MILANO – …barattato i loro sentimenti in cambio della ricchezza e del potere; L’ULTIMA CENA – …in parte era responsabile dell’accaduto perché si era comportata con superficialità, IL SESSO DEGLI ANGELI – In modo quasi famelico mi avventavo sulle parole come dopo un digiuno durato troppo a lungo, fatto di silenzi e ossessioni…; FUOCO E FIAMMA – Se i pregiudizi avessero preso il sopravvento sull’affetto che un tempo le aveva dimostrato?; DIMENSIONE SODOMA – … qualsiasi verità è sempre meno dolorosa dell’ipocrisia e della falsità.; PETTICOAT LINE – Nulla, io per lui non ero stata altro che un passatempo che si mette da parte quando non ti diverte più!
Quasi tutti i racconti hanno un finale sereno e mi sovviene pensare che i problemi a volte aiutino a crescere, quindi è giusto pensare quanto sia opportuno diffondere queste verità e quanto sia gradito lo sforzo dell’autrice, considerata la partecipazione attiva degli alunni durante la presentazione, che incalzavano la stessa con domande pertinenti, in particolare è stato chiesto: “Nei lettori ha riscontrato un’aspirazione consapevole a migliorarsi o l’accettazione piatta, passiva della realtà cosi com’è?”.
È giusto pensare che in genere i racconti per via degli argomenti trattati, e quando non si ha una conoscenza diretta, possono sembrare irreali, ma questi si propongono come un diario intimo che sicuramente inducono alla riflessione, determinano un continuo interesse e invitano a non sopprimere i nostri sentimenti ma a guidarli verso la giusta direzione.
Durante la presentazione alcuni alunni hanno letto alcuni brani del volume Tacco dodici, alla fine i ringraziamenti di rito hanno chiuso l’incontro, in particolare la professoressa Rosalinda Orobello, dopo aver accompagnato la lettura di un brano, suonando al pianoforte, ha invitato i ragazzi a non rimanere mai passivi, a rompere il silenzio ed a confidarsi fra di loro, con gli insegnanti e con i genitori, affinché ciascuno possa adoperarsi in maniera adeguata e tempestiva.
Il libro in argomento è la dimostrazione di quanto può accadere, ed ha l’obiettivo di portare a conoscenza fatti veri e non banali per prenderne l’opportuna coscienza.
I racconti della Guddo, realistici e coinvolgenti inducono ad una meditazione, perché “l’omissione del bene non è meno riprovevole dell’attuazione del male”, come affermava Plutarco, perché spesso un misfatto avviene per un atto mancato, per un dubbio durato troppo a lungo, quando nel colloquio si può trovare l’intesa e la soluzione a tutto.
Vito Mauro